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IL BENEVENTO GUADAGNA VIGORITO MA PERDE AUTERI

Auteri ( a sin.) e Pallotta
Auteri ( a sin.) e Pallotta

E’ finalmente giunta a conclusione la “telenovela” :”Auteri si, Auteri no”, con buona pace di quanto speravano in una conferma dell’allenatore “dei miracoli” con l’inevitabile estromissione del “presidente ad interim” Pallotta. Purtroppo, l’epilogo non è stato tra i più felici.
Provo un pò a ripercorrere alla men peggio la trama penosa di questa “telenovela”, anche se col beneficio dell’inventario e con l’umiltà di chi, non essendo nella “stanza dei bottoni”, raccoglie gli umori della gente convinto che c’è sempre un fondamento di verità in quello che la strada, i vicoli, i bar raccontano su fatti e personaggi a loro vicini.
Tutto nasce dal malcontento di una parte della tifoseria (molto sparuta, per la verità) per l’ennesima sconfitta patita ai play-off : il Presidente Oreste Vigorito, stizzito per la contestazione alla sua persona, dichiara di lasciare il comando e l’iscrizione al campionato è fortemente a rischio.
E’ a questo punto che la “telenovela” si infittisce di ombre ed è opportuno continuare la narrazione con il “pare che”.
La locuzione è d’obbligo perchè, a tutt’oggi, la chiarezza non l’ha fatta da padrona.
Pur di consentire la partecipazione della squadra al campionato 2015-2016, Oreste Vigorito, che dimostra, in ogni caso, il suo attaccamento ai colori giallorossi, pur non apparendo in prima persona per evitare di essere dipinto come un “padre-padrone”, si dà da fare per “salvare” il Benevento: chiede consiglio a Giovanni Lombardi, ex Presidente ma ancora azionista della Casertana, circa la persona che potrebbe rilevare “sulla carta” la società ma sempre con la tacita intesa che “di fatto” il Presidente è lui, Vigorito.  E Lombardi fa da “trait-d’union” e presenta il duo Fabbrocini-Pallotta.
La Banca di Fabbrocini, gestita dal figlio Antonio,  era, negli anni sessanta, tra le realtà finanziarie più solide e famose d’Italia fino a quando nel 1973 un’ispezione della Banca d’Italia rilevò nell’istituto bancario gravi irregolarità di bilancio;  la banca fu posta in liquidazione coatta e nel 1981 i suoi sportelli furono acquistati dall’Istituto San Paolo di Torino. Alfredo Fabbrocini, figlio di Antonio, adesso è un importante uomo d’affari e la figlia, Gabriella, è sposata con Fabrizio Michele Pallotta, impegnato nel mondo della sanità ed, in particolare, nel settore redditizio delle camere iperbariche.  Sarà proprio quest’ultimo ad essere nominato Presidente del Benevento ma Vigorito non esce di scena in quanto è il “main sponsor” con il marchio IVPC.
Con queste sfumature, il campionato parte ed alla guida viene chiamato un tecnico capace e blasonato, Gaetano Auteri, il quale, pur con qualche affanno, riesce a mantenere la sua squadra nelle zone alte della classifica.
Verso la fine dell’anno, qualcosa non va per il verso giusto, c’è aria di crisi e la tifoseria rumoreggia paventando l’ipotesi di uno scioglimento della società, non si sa per quale motivo.   Poi il caso rientra, il Benevento affronta la campagna acquisti senza grossi traumi e inanella una serie incredibile di risultati positivi fino a conquistare l’agognata promozione in serie B senza perdere una partita durante l’anno 2016, in pratica per tutto il girone di ritorno.   Tutti sono concordi nel giudicare l'”allenatore dei miracoli” Gaetano Auteri, uno dei protagonisti principali del successo giallorosso e nel vedere in Oreste Vigorito il “salvatore della patria”, colui senza il cui decisivo sostegno economico nei momenti più bui il Benevento non avrebbe fatto strada.
Il resto è storia recente.  Iniziano a circolare voci, con sempre maggiore insistenza, di un interessamento di diverse società di B e di Lega Pro ad Auteri il quale, chiamato in causa, riferisce di pettegolezzi che hanno solo il sapore di barzellette, deciso com’è a restare a Benevento.
Intanto, l’attenzione del popolo giallorosso cresce intorno alla vicenda e  comincia a trapelare un’indiscrezione secondo la quale il tecnico siciliano non ha fiducia dei progetti societari ed, in particolare, di qualcuno (il riferimento a Pallotta è chiaro) che non lascia a Vigorito piena carta bianca per gestire l’assetto societario.  In sostanza, “pare che” Pallotta ambisca ad appropriarsi a pieno titolo della carica di presidente chiedendo un lauto “trattamento di fine rapporto” per lasciare ad altri (a Vigorito, beninteso) la presidenza della società.
L’ambiente sportivo e calcistico beneventano è tutto “pro Vigorito” e striscioni, manifestazioni, commenti su Facebook, chiedono fermamente a Pallotta di dimettersi rimproverandogli di essere venuto meno ad un ipotetico accordo e di aver messo nei guai il futuro societario con inadempienze economiche che sarebbero state tempestivamente saldate da Vigorito.
In questo quadro, si inizia a fare luce sulla posizione reale di Auteri che, in un’intervista rilasciata ad un’emittente televisiva siracusana, dichiara di essere pronto a guidare di nuovo il Benevento in serie B se Vigorito sarà il gestore esclusivo dell’assetto societario: in pratica, conferma in pieno i sospetti dei tifosi.
Infine, la svolta. Sulla stampa viene riportata parte della conversazione telefonica tra Vigorito ed Auteri nel corso della quale Auteri, rammaricato per le ragioni per le quali (Vigorito) “…non può assumere il comando “indisturbato” della società…” ritiene definitivamente chiusa la parentesi Benevento. L’articolo continua riportando altre dichiarazioni di Auteri che testimoniano il clima a lui non gradito per la presenza  di “avventore del calcio o squallido personaggetto nonchè speculatore di basso profilo…”.
Di rimando, Vigorito cerca di aggiustare il tiro facendo diffondere un comunicato stampa nel quale ribadisce che “…nella prossima annata calcistica, assumerà la gestione diretta della Società per invito dell’intero pacchetto azionario…”.
Che dire ? Evidentemente, qualche “elemento di disturbo” continua a persistere anche se una schiarita sembra si sia finalmente profilata ed i tifosi sembrano pronti a sottoscrivere gli abbonamenti, com’è giusto che sia.
Resta, ovviamente, la delusione per l’addio dell’amato Auteri e la preoccupazione per un dignitoso campionato tra i cadetti.
Speriamo che nella prossima conferenza stampa, indetta per il prossimo 30 giugno, Vigorito ridia “vigore” all’ambiente e lo rassicuri senza nascondergli niente.

Oreste Vigorito
Oreste Vigorito